storia di Brescia
Brexa, a dì 19 febraro 1512: stratio et crudeltà
Il racconto del sacco: l’infame atto che ha umiliato Brescia per decenni ed ha lasciato ferite per secoli
durata 75 minuti
All’inizio dell’anno 1512 entrano nella città di Brescia duecento cavalieri francesi “coperti di metallo ed in sella a veloci destrieri” che prendono possesso di case e che pretendono di essere serviti come se fossero i padroni. I bresciani, che fino ad allora avevano accettato in silenzio la presenza ed il comando di armati d’oltralpe, si ribellano facendo emergere quel sentimento antifrancese che covava da un paio di anni e che aveva spinto alcuni notabili a prendere contatti con la Serenissima, con l’obiettivo di far tornare la città di Brescia sotto il dominio veneziano. Dopo una lunga notte di combattimenti i congiurati entrano nella cittadella costringendo i soldati francesi ad arroccarsi entro le mura del castello sul Cidneo. Il 18 febbraio quindicimila soldati, rispondendo alla richiesta di aiuto, raggiungono gli assediati percorrendo la strada del soccorso, al comando di Gaston de Foix, nipote del re di Francia. Il giorno successivo l’esercito, obbedendo agli ordini del capitano, irrompe in città, seminando morti, depredando case e torturando i cittadini.